Il paziente sordo

COSE DA SAPERE

In base alle ultime statistiche dell’AIRS (Associazione Italiana Ricerca Sordità) e CENSIS (Centro Studi Investimenti Sociali), del 2018 su 60 milioni di abitanti in italia, il 12 % soffrono di ipoacusia, che corrisponde a circa 7,2 milioni di persone.
La letteratura scientifica riporta come i pazienti con una disabilità sensoriale tra cui le persone sorde soffrono di uno stato di salute orale compromesso: da alta prevalenza di carie, problemi parodontali, bruxismo, malocclusione e scarsa igiene orale domiciliare.
La prevenzione a livello del cavo orale riveste dunque, un ruolo fondamentale.
La salute generale, in particolare quella orale, di solito viene trascurata dalle persone sorde a causa della mancanza di una comunicazione adeguata tra medico e paziente, che rimane un requisito essenziale per ottenere la fiducia reciproca.

COSE DA FARE

Consigli utili per l’igiene orale :

  • Lavare i denti tre volte al giorno, meglio se con uno spazzolino elettrico
  • Usare un dentifricio a base di fluoruri per rinforzare lo smalto
  • Usare il filo interdentale o lo scovolino almeno una volta al giorno (es. prima di andare letto)
  • Pulire anche la lingua
  • Fare controlli regolari dal proprio dentista e Igienista dentale almeno una volta all’anno
  • Seguire un’alimentazione sana e varia
  • Fare regolarmente attività sportiva
  • L’igiene orale dei bambini deve essere supervisionata dai genitori fino al raggiungimento di una buona manualità nell’usare lo spazzolino.
  • Intorno ai sei anni di età chiedete informazioni all’ Igienista dentale sulle sigillature dei solchi.

COSE DA EVITARE

  • Evitare di mangiare molti zuccheri soprattutto fuori pasto ma preferire frutta e verdura.
  • Evitare fumo e alcol, sostanze che aumentano il rischio di sviluppare il cancro della bocca e alla gola.

 

 

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Gestione della salute orale del paziente con disabilità

COSA SAPERE

Il rapporto professionale tra paziente disabile, Igienista dentale e familiare/caregiver è alla base dell’educazione terapeutica che permette il mantenimento della salute orale.
Anche in presenza di disabilità si ha il diritto di godere del miglior stato di salute possibile.
In base al grado di collaborazione ed autonomia possiamo identificare pazienti:

  • collaboranti e autonomi;
  • scarsamente collaboranti e autonomi;
  • non autonomi, ma collaboranti o scarsamente collaboranti;
  • non collaboranti.

In occasione del primo contatto con il servizio odontoiatrico, il paziente e i suoi familiari e/o accompagnatori e caregiver, in base del grado di collaborazione e di autonomia, si stabilirà la modalità con cui erogare la prestazione: ambulatoriale o con la necessità di ricovero.
Si verificheranno inoltre con l’Igienista dentale, le manovre di igiene orale domiciliare da parte del paziente o di chi se ne prende cura.

COSA FARE

Spesso i problemi a carico del cavo orale di questi paziente sono dovuti alla scarsa igiene orale che sovente si traduce in un aumento di lesioni cariose, gengivite e sintomatologia dolorosa.
Un’ igiene orale domiciliare appropriata, l’uso di prodotti specifici e i frequenti controlli professionali possono limitare l’intervento dell’odontoiatra e garantire il mantenimento della salute orale. Per i pazienti scarsamente e/o non collaboranti e/o non autonomi prima del trattamento, sarà fondamentale inserire il caregiver in un programma educazionale istruendolo su: fattori di rischio, manovre di igiene orale e indicazioni alimentari specifiche. Sarà compito dell’Igienista dentale selezionare e prescrivere i presidi di igiene orale più ergonomici, sicuri e performanti sia che vengano utilizzati dal paziente, che dalla persona di supporto. Alterazioni a carico di tessuti duri e molli possono essere prevenute meccanicamente con l’uso di spazzolini elettrici, manuali e stick spugnosi, abbinati a prodotti specifici come collutori, gel, mousse, dentifrici.

COSA EVITARE

Non effettuare o ritardare i controlli periodici dall’Igienista dentale e dall’odontoiatra, impedirà l’intercettazione precoce delle patologie, esponendo il soggetto a fattori di rischio e favorendo lo sviluppo di sintomatologie dolorose che potrebbero richiedere interventi più invasivi e impegnativi sia per il soggetto con disabilità che per chi dovrà prendersene cura.

 

 

 

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Il paziente oncologico

COSE SAPERE

Il trattamento delle malattie oncologiche prevede l’utilizzo a seconda dei casi, di radioterapia e/o chemioterapia. Nonostante la prognosi negli anni sia migliorata per i pazienti oncologici purtroppo questi trattamenti presentano un’elevata tossicità. La chemioterapia può provocare nel cavo orale ulcerazioni che possono portare a mucosite che comporta gravi difficoltà nel mangiare e nella deglutizione, con perdita del gusto e secchezza delle fauci. L’indebolimento del sistema immunitario può favorire l’insorgenza di infezioni. I problemi conseguenti la radioterapia dipendono dalla sede di applicazione, dalla frequenza e dalla quantità di radiazioni utilizzate. Questi effetti sono spesso temporanei ma possono persistere e oltre a quelli elencati possiamo riscontrare osteoradionecrosi e carie da radiazioni.

COSE FARE

PRIMA DELLA CHEMIO E RADIOTERAPIA

E’ importante raggiungere un buono stato di salute orale prima dell’inizio del trattamento oncologico, sottoponendosi ad un accurato controllo e ad eventuali trattamenti odontoiatrici. Identificare denti o aeree della bocca che potrebbero causare problemi durante il trattamento ed eseguire sedute di igiene orale professionale.

DURANTE IL TRATTAMENTO

Mantenere una buona igiene orale domiciliare per evitare complicanze orali tali da dover sospendere la terapia oncologica. Il trattamento di emergenza è possibile solo se il tuo sistema immunitario è abbastanza forte. In questa fase è importante usare uno spazzolino morbido per evitare traumatismi, se hai difficoltà ad usare lo spazzolino per un breve periodo può essere utile un collutorio a base di clorexidina per ridurre il rischio di infezioni. Possono essere usati gel o collutori con anestetici o con principi specifici che contribuiscono ad alleviare il dolore e a proteggere la mucosa del cavo orale. È consigliabile bere frequenti sorsi d’acqua per mantenere la bocca idratata.

COSE EVITARE

Non utilizzare spazzolini con filamenti duri. Evitare alcolici, cibi e bevande zuccherate o irritanti per il cavo orale.
Evitare i dentifrici contenenti SLS (sodio-lauri-solfato- l’agente schiumogeno), perché caustico sulle mucose già molto provate.

 

 

 

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Igiene orale e malattie autoimmuni

 

COSA SAPERE

Le malattie autoimmuni, sono un gruppo di patologie dirette contro componenti dell’organismo umano, in grado di determinare un’alterazione funzionale o anatomica di un distretto.
Colpiscono in Italia circa 40 persone su 100.000 abitanti. Le manifestazioni orali sono spesso il segno principale delle malattie autoimmuni. Odontoiatri e Igienisti dentali possono quindi svolgere un ruolo fondamentale sia nelL’INTERCETTAZIONE che durante il successivo trattamento multidisciplinare. Una diagnosi precisa e precoce aumenta l’efficienza e l’efficacia della strategia di trattamento. Tra le principali patologie ricordiamo: la sindrome di Sjogren, il morbo di Chron e il Lupus eritematoso sistemico.

LA SINDROME DI SJÖGREN

La sindrome di Sjögren è una malattia infiammatoria cronica autoimmune ad eziologia multifattoriale, la cui prevalenza oscilla tra lo 0,4 e lo 0,6% della popolazione italiana. È più frequente nel sesso femminile (90% dei casi) e ha un picco di incidenza intorno ai cinquant’anni. Colpisce tipicamente le ghiandole esocrine, in particolare quelle lacrimali e salivari, provocando secchezza degli occhi e del cavo orale. I pazienti affetti da questa patologia, come diretta conseguenza della secchezza delle fauci, tendono a sviluppare alterazione del senso del gusto (disgeusia), difficoltà nella deglutizione e una maggiore suscettibilità all’insorgenza della patologia cariosa, della parodontite, delle erosioni dentali e della candidosi orale. Il quadro sintomatologico associato alla patologia può avere un forte impatto sulla qualità di vita del paziente.

MORBO DI CROHN

Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica dell’apparato digerente ad eziologia sconosciuta. Il processo infiammatorio altera i meccanismi di assorbimento di diverse sostanze nutritive. Tra i sintomi più comuni ci sono dolori addominali, nausea, diarrea, vomito e perdita di peso, ma può manifestarsi anche con sintomi extra-intestinali e può interessare le articolazioni, la pelle, gli occhi ed il cavo orale. Il ridotto assorbimento dei nutrienti può portare a carenze nutrizionali che alterano anche la salute orale e possono favorire l’insorgenza di infezioni, parodontiti, carie e danni a smalto e dentina. Tra il 20 ed il 50% dei soggetti affetti dal morbo di Crohn manifestano sintomi a livello della bocca. Le lesioni orali più diffuse nei pazienti con malattia di Crohn sono: afte, gengiviti, glossiti, rigonfiamento della lingua, ulcere della lingua, cheiliti angolari, stomatiti, ascessi.

LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO

Il lupus eritematoso sistemico è una malattia infiammatoria cronica, di natura autoimmune. La prevalenza varia a seconda del paese, dell’etnia e del genere: è stato riscontrato prevalentemente in donne giovani con un rapporto di 9 a 1 rispetto al sesso maschile. Si presenta in tre forme principali: il lupus eritematoso discoide con limitate alla cute del viso, al cuoio capelluto e alla mucosa orale ; il lupus eritematoso cutaneo subacuto che colpisce tutte le zone di cute esposte ai raggi solari (braccia, gambe, faccia, collo e tronco) e il lupus sistemico che colpisce gli organi interni provocando gravi danni ai reni. Le manifestazioni orali, consistono in ferite (ulcerazioni) o aree arrossate (eritematose) circondate da strie biancastre che si dipartono a raggiera e sono localizzate principalmente sulla mucosa delle guance, il palato e la lingua. Il trattamento delle manifestazioni orali è locale con corticosteroidi topici e farmaci per via sistemica

PATOLOGIE CHE PROVOCANO LIMITI DI MOBILITÀ

Le patologie autoimmuni che causano un deficit della mobilità sono l’Artrite Reumatoide e le Spondiliti. L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica, che colpisce le articolazioni provviste di membrana articolare. In Italia circa il 4% della popolazione ne è colpita prediligendo il sesso femminile di età tra i 40 e 60 anni, ma può comparire in qualsiasi momento. I sintomi della artrite reumatoide sono tumefazione delle piccole articolazioni di mani e piedi con conseguente dolore articolare, che causa rigidità con difficoltà di movimento, soprattutto al mattino. La Spondilite anchilosante colpisce la colonna vertebrale ed il sistema muscolo scheletrico, si manifesta con mal di schiena e rigidità soprattutto al mattino e durante la notte. Predilige il sesso maschile età compresa tra 20 e 40 anni.

COSA FARE

Nei pazienti con malattie autoimmuni è molto importante contrastare qualsiasi tipo di infiammazione e la figura dell’Igienista dentale risulta fondamentale nell’aiutare i pazienti nella prevenzione di patologie del cavo orale e nel supportare con i giusti presidi domiciliari. È fondamentale l’utilizzo di dentifrici contenenti 1450 ppm di fluoro con bassa abrasività e di spazzolini elettrici o sonici soprattutto nei pazienti con mobilità limitata alle articolazioni delle mani. Nel caso di poca salivazione è consigliato l’utilizzo di sostituti salivari sottoforma di gel, spray e collutori e gel a base di acido ialuronico per la presenza di afte o lesioni della mucosa. È necessario fissare dei controlli odontoiatrici cadenzati ogni 3 mesi da alternare eventualmente alle sedute di igiene orale professionale.

COSA EVITARE

Evitare l’utilizzo di dentifrici abrasivi, collutori a base alcolica e spazzolini con filamenti duri per non recare danni allo smalto dentale e alle mucose.
Limitare il consumo di zuccheri e sostanze acide per evitare che il pH orale si abbassi rendendo il cavo orale l’habitat ideale per i batteri della carie e creando difficoltà per l’azione tampone della saliva che in pazienti con queste patologie è minima.
Evitare i dentifrici contenenti SLS (sodio-lauri-solfato- l’agente schiumogeno), perché caustico sulle mucose già molto provate.

 

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Patologie cardiovascolari

ATEROSCLEROSI

COSA SAPERE

L’aterosclerosi è la patologia che interessa le pareti delle arterie che, a causa della formazione di ispessimenti (placche aterosclerotiche), dovuti al deposito di grassi nel sangue, perdono di elasticità e subiscono una riduzione del flusso sanguigno.
L’aterosclerosi è causa o concausa di patologie cardiovascolari molto gravi, come l’angina pectoris, l’infarto e l’ictus.
Nei Paesi occidentali, tali patologie rappresentano la principale causa di morte.
In Italia, la mortalità per le malattie ischemiche del cuore è maggiore – quasi del doppio – negli uomini rispetto alle donne ed i farmaci per la cura delle patologie che affliggono l’apparato cardiovascolare sono la seconda categoria in termini di spesa farmaceutica pubblica, per cui l’aterosclerosi rappresenta un problema sanitario di primaria importanza.
La comparsa di queste patologie è favorita principalmente da uno stile di vita caratterizzato da sedentarietà e dieta non equilibrata, tuttavia livelli elevati di colesterolo nel sangue, ipertensione arteriosa, diabete mellito e familiarità possono favorirne la comparsa anche in età giovanile.
Diversi studi recenti hanno dimostrato una stretta correlazione tra la malattia parodontale, ovvero le problematiche gengivali, e la patologia vascolare aterosclerotica.
La Parodontite, patologia infiammatoria dei tessuti di supporto del dente, se non controllata, è coinvolta, infatti, nella genesi dell’aterosclerosi attraverso due tipologie di meccanismo:

  • diretto, che prevede la partecipazione di batteri patogeni parodontali nella formazione della placca ateromatosa, a seguito del loro passaggio dal cavo orale nel sistema circolatorio, causando danni alle pareti dei vasi sanguigni
  • indiretto, che individua nell’infiammazione presente a livello del cavo orale nel corso della malattia parodontale non trattata, la causa di ripercussioni a livello della salute generale, attivando una serie di risposte responsabili della formazione delle placche all’interno dei vasi.

COSA FARE

Le ricerche scientifiche suggeriscono che il controllo dell’infezione parodontale è determinante nel ridurre significativamente il rischio di aterosclerosi.
Prendersi cura della salute orale e curare la malattia parodontale, insieme al miglioramento degli stili di vita, consente di contenere e rallentare le patologie vascolari.
Uno stile di vita sano, attraverso una corretta alimentazione con ridotto apporto di grassi, abbinando un’adeguata attività fisica almeno tre volte alla settimana, migliora significativamente la salute generale.
È consigliato seguire scrupolosamente i consigli dell’igienista dentale, per ridurre la formazione di placca batterica e assicurare in tal modo la salute al cavo orale.
Inoltre è altresì fondamentale seguire i consigli del proprio Medico per un corretto check-up, attraverso il monitoraggio almeno annuale dei livelli di colesterolo LDL, con le analisi del sangue e della pressione arteriosa entro limiti di sicurezza (140/90 mmHg o 130/80 mmHg in soggetti a rischio cardiovascolare elevato)

COSA EVITARE

È consigliato evitare:

  • una dieta ricca di grassi saturi, che favorisce l’accumulo di colesterolo nel sangue
  • una vita sedentaria, che favorisce il deposito di grassi e quindi l’aumento di peso
  • il consumo di tabacco
  • l’accumulo di placca e tartaro sulla superficie dentale, che favoriscono l’insorgenza delle malattie gengivali, lavando almeno due volte al giorno e adottando le tecniche e gli strumenti idonei, consigliati dall’Igienista Dentale.

IPERTESIONE ARTERIOSA

COSA SAPERE

L’ipertensione arteriosa è una malattia cronica caratterizzata da un innalzamento della pressione del sangue nelle arterie , colpisce dal 30 al 45% della popolazione adulta nel mondo.
Se non controllata, questa condizione ,può determinare un affaticamento del cuore che con il tempo può danneggiarsi aumentando così il rischio di infarto o insufficienza cardiaca.
Diversi studi hanno messo in relazione l’ipertensione con alcune patologie del cavo orale; ne è emersa una doppia correlazione:

  • la presenza nel cavo orale di batteri responsabili di malattia parodontale (che si manifesta con gengive sanguinanti e dolenti, denti mobili ecc.), può favorire lo sviluppo o l’aggravamento dell’ipertensione, questo perché i batteri orali, possono entrare nel circolo sanguigno determinando una risposta infiammatoria da parte dell’organismo.
  • I farmaci anti ipertensivi , in particolare i beta -bloccanti, possono indurre un aumento di volume gengivale (gengive gonfie ) , il grado di ipertrofia e l’infiammazione dei tessuti sono strettamente legati alla durata del trattamento e al dosaggio del farmaco. In questa condizione , se l’igiene orale non è adeguata, possono manifestarsi gravi quadri di parodontite.

COSA FARE

Sulla base di quanto detto, mantenere una buona igiene orale, e quindi la bocca sana potrebbe contribuire a ritardare l’esordio dell’ipertensione nonché migliorare la gestione della malattia nei soggetti affetti.
E’ consigliato pertanto spazzolare i denti 3 volte al giorno, detergere bene gli spazi interdentali con filo interdentale o scovolino e sottoporsi regolarmente a sedute di igiene orale professionale dall’Igienista dentale e a controlli periodici per intercettare precocemente eventuali problemi.
A questo va aggiunto uno stile di vita sano, inteso come attività fisica regolare (anche solo 20 minuti di camminata al giorno ) ed una alimentazione povera di sale, favorendo l’assunzione di frutta , verdura , olio d’oliva e pesci ricchi di 0mega 3, come salmone e sgombro.

COSA EVITARE

Per prevenire o tenere sotto controllo l’ipertensione, bisogna evitare l’accumulo di placca e tartaro all’interno della bocca per non instaurare una risposta infiammatoria da parte dell’organismo; evitare alimenti ricchi di sale o di grassi saturi (fritti, insaccati, formaggi grassi, burro ecc.) , evitare attività troppo sedentarie .

 

 

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Diabete e salute orale

COSA SAPERE

Considerando i pazienti in terapia il diabete in Italia ha una prevalenza del 6,2%, un dato quasi doppio rispetto a quello italiano di 20 anni fa (Rapporto ARNO 2019 – SIDI Società Italiana di Diabetologia). Una stima che consideri i pazienti che non necessitano ancora di terapia farmacologica, fa aumentare la prevalenza dei casi di un ulteriore 1%, portando la prevalenza del diabete noto intorno al 7,2%. Inoltre, ci sono molti casi di diabete misconosciuto. Secondo studi epidemiologici relativamente recenti, questi corrispondono a circa 1 caso ogni 5 noti (circa 1,5% della popolazione). La prevalenza del diabete nel suo complesso (casi noti e non diagnosticati) si attesta ragionevolmente intorno all’8,5%. Estrapolando il dato all’Italia si tratta di oltre 4 milioni di casi noti e circa 1 milione di casi misconosciuti. Esistono diversi tipi di diabete che hanno in comune una incapacità dell’organismo di controllare il livello di zuccheri nel sangue (glicemia) e quindi un difetto di quantità o funzione della insulina.

Cosa è l’INSULINA?

L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas: agisce come una chiave che apre la porta delle cellule per fare entrare gli zuccheri. Se vengono prodotte “poche chiavi o se si inceppano nella serratura della porta”, gli zuccheri non entrano nella cellula e circolano nel sangue causando quindi una IPERGLICEMIA.

Quali TIPI DI DIABETE?

Il diabete di tipo 1 viene chiamato anche insulino-dipendente, oppure di tipo giovanile. Nei diabetici di tipo 1 il pancreas non produce più insulina. E’una forma poco frequente (2-3 casi ogni 1.000 abitanti) ad insorgenza improvvisa, e colpisce soggetti in età anche molto precoce.
Il diabete di tipo 2 (diabete dell’adulto) costituisce almeno il 90% di tutti i casi di diabete. È caratterizzato dall’incapacità dell’insulina a svolgere la propria funzione, pur essendo prodotta dall’organismo, e la sua insorgenza può verificarsi a qualsiasi età. Può essere silente per molti anni, e spesso la diagnosi viene effettuata solo quando diventano evidenti i danni d’organo che possono interessare cuore e vasi, reni, retina, nervi …e i tessuti di sostegno dei nostri denti. Esistono altri tipi di diabete meno frequenti dovuti a gravidanza, farmaci, difetti genetici.

Quali COMPLICANZE DEL DIABETE?

Le complicanze del diabete possono essere molto gravi e compromettere la funzionalità di organi essenziali. Ricordiamo:

  • cuore e grossi vasi con un rischio di ictus ed infarto anche fatali
  • reni che possono perdere la loro funzionalità
  • nervi soprattutto periferici con perdita di sensibilità
  • retina con diminuzione della capacità visiva fino alla cecità
  • gengive e tessuti di sostegno del dente, denti, mucose.

Perché il DIABETICO DEVE TENERE SOTTO CONTROLLO LA BOCCA?

Sia per il diabete di tipo 1 sia per il diabete di tipo 2 esiste un aumentato rischio di sviluppare infiammazioni gengivali rispetto alla popolazione non diabetica. Infatti l’eccessiva quantità di zuccheri che circola nel sangue porta alla formazione di composti particolari che tendono a danneggiare le pareti dei vasi e ad aumentare e mantenere uno stato infiammatorio a livello del cavo orale ma anche a livello di altri organi favorendo le complicanze.
Inoltre la presenza di malattie gengivali influenza negativamente il controllo glicemico perché lo stato infiammatorio cronico indotto dalle patologie gengivali peggiora la funzionalità dell’insulina, così come l’azione diretta dei batteri patogeni orali.

COSA FARE

  • Controllare regolarmente la salute della bocca per prevenire e curare possibili patologie correlate (gengiviti, piorrea, carie, stomatiti, bocca secca)
  • Mantenere una igiene orale ottimale
  • Segnalare tempestivamente anomalie del cavo orale
  • Sottoporsi a terapie che migliorino la salute orale influenzando positivamente il controllo della glicemia e quindi anche riducendo le complicanze
  • Segnalare all’igienista/odontoiatra se ci sono difficoltà di mantenimento del controllo glicemico
  • Seguire una dieta adeguata e controllata con il duplice scopo di migliorare il controllo glicemico e altre patologie orali e non.
  • Praticare una adeguata attività fisica
  • Aderire alla terapia farmacologica se prescritta

COSA EVITARE

  • Dimenticare di assumere i farmaci per il diabete
  • Modificare in autonomia le cure prescritte
  • Saltare le misurazioni della glicemia a domicilio
  • Trascurare l’attenzione per la dieta
  • Avere uno stile di vita sedentario
  • Fumare.

 

 

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Scegli la salute: Gengive sane e corpo sano

La tua salute orale è più importante di quanto potresti immaginare. Lo sai che la condizione del tuo cavo orale offre indizi sulla tua salute generale, o che i problemi in bocca possono influenzare il resto del tuo corpo? Proteggiti imparando di più sulla connessione tra la tua salute orale e la salute generale.

Qual è la connessione tra salute orale e salute generale?

Come altre zone del corpo, la tua bocca pullula di batteri, per lo più innocui. Le difese naturali del corpo e una buona igiene orale, tengono sotto controllo i batteri. Infatti, senza una corretta igiene orale quotidiana, i batteri presenti possono causare una reazione infiammatoria a livello della bocca e un’infiammazione cronica che può avere un effetto deleterio su tutti i principali organi del nostro corpo. Inoltre l’uso prolungato di alcuni farmaci, come decongestionanti, antistaminici, antidolorifici, diuretici e antidepressivi, possono ridurre il flusso salivare favorendo la moltiplicazione di batteri nocivi alla nostra salute orale.

Quali malattie sistemiche croniche possono essere collegate alla salute orale?

Malattie cardiovascolari ed ischemiche, il diabete e problemi metabolici, il morbo di Alzheimer, l’artrite reumatoide, alcuni tipi di cancro sono alcune delle malattie sistemiche collegate alla salute orale. Informa sempre il tuo igienista dentale dei farmaci che prendi e dei cambiamenti nella tua salute generale, soprattutto se sei stato recentemente malato o hai una condizione cronica, come il diabete.

Come posso proteggere la mia salute orale?

✓ Lavati i denti per 2 minuti due volte al giorno preferendo l’uso di uno spazzolino elettrico;
✓ Usa il filo interdentale o lo scovolino tutti i giorni per completare l’igiene della tua bocca;
✓ Segui una dieta sana e limita il cibo con zuccheri aggiunti;
✓ Sostituisci lo spazzolino ogni tre mesi o prima se i filamenti sono aperti o usurati;
✓ Pianifica con il tuo dentista e igienista dentale i controlli periodici e i richiami di igiene orale professionale.
✓ Evita il consumo di tabacco.

Ricordati che prendersi cura della propria salute orale è un investimento per la propria salute generale.

 

 

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Consigli per il mantenimento dell’impianto dentale

 

COSA SAPERE

Se hai un impianto dentale il suo mantenimento è come quello di un tuo dente naturale. Prima di ricevere un impianto dentale è consigliabile effettuare una seduta di igiene dentale professionale, per abbattere la carica batterica e avere i primi consigli su come mantenere il suo stato di salute. 

Se sei portatore di malattia parodontale e per questo hai perso il dente, l’impianto può andare incontro alla stessa patologia.

A causa della placca batterica non correttamente rimossa dai presidi d’igiene dentale utilizzati, la gengiva può andare incontro ad una infiammazione chiamata mucosite. Fortunatamente è una condizione reversibile, se precocemente diagnosticata e trattata, associata ad una accurata igiene dentale domiciliare.

Se questa infiammazione non viene tempestivamente curata, la situazione clinica peggiora, coinvolgendo non solo la gengiva ma anche l’osso che sostiene l’impianto. Questa patologia viene chiamata perimplantite, in questa fase il trattamento diventa più complesso e può impedire la stabilità dell’impianto.

Questo testimonia l’importanza delle sedute di igiene orale professionali e i periodici controlli per aiutarti a migliorare sempre di più la tua giornaliera igiene orale domiciliare. 

COSA FARE

Per ottenere la buona condizione di salute del cavo orale gli attori in gioco sono: il paziente e l’igienista dentale, che devono lavorare insieme.

Nel primo anno di vita dell’impianto è consigliabile eseguire un’igiene dentale professionale per controllare il biofilm batterico ad intervalli trimestrali, per poi personalizzarlo in base al tuo profilo di rischio, mantenendo comunque un richiamo semestrale, come suggeriscono gli studi scientifici.

L’Igienista dentale valuterà il tuo cavo orale a 360°: eseguirà un sondaggio, rivelerà la presenza della placca batterica sulle superfici ed il sanguinamento nella sede dell’impianto.

In base a questi parametri l’igienista dentale ti darà consigli personalizzati per eliminare la placca batterica.

COSA EVITARE

Non aspettare di sentire dolore o indolenzimento oppure di vedere i segni dell’infiammazione, tra cui il sanguinamento in quanto la malattia parodontale e le due malattie attorno all’impianto (mucosite e perimplantite) a volte sono silenti e non facilmente riconoscibili.

 

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Protesi parziali rimovibili

COSA SAPERE

Le protesi parziali rimovibili, più conosciute come scheletrati, o protesi scheletriche , si eseguono per sostituire alcuni denti mancanti nell’arcata dentaria. La scelta tra una protesi fissa ed una protesi parziale rimovibile dipende in larga misura dal numero, dalla posizione, dalla condizione e dalle strutture di supporto dei denti pilastro e dall’analisi degli spazi edentuli. Gli scheletrati sono costituiti da selle in resina sulle quali sono montati i denti mancanti e da un’intelaiatura metallica fusa che si aggancia ai denti residui mediante ganci, se i denti non vengono ricoperti( soluzione semplice ma non in grado di garantire un’estetica ottimale), o mediante l’utilizzo di attacchi di precisione, se i denti residui nell’arcata vengono ricoperti con corone con attacco. Gli attacchi, oltre ad essere invisibili rispetto ai ganci, garantiscono una migliore stabilità della protesi.

COSA FARE

L‘importanza di una buona Igiene delle protesi scheletrate si rende necessaria per diminuire il rischio di malattie del cavo orale quali gengiviti, carie e alitosi che sono dovute alla placca batterica e ai residui di cibo che si accumulano anche sulle protesi.

La manutenzione e l’igiene sono molto facili: basta uno spazzolino e un detergente. È necessario pulirle dopo ogni pasto, sciacquandole bene con l’acqua per eliminare i residui di cibo. Tenendo la protesi in una mano e lo spazzolino nell’altra, in un lavandino preventivamente attrezzato con un asciugamano morbido sul fondo o riempito di acqua, in modo da attutire l’urto e prevenire la rottura della protesi se dovesse cadere. Spazzolate bene tutte le superfici della resina e dei denti.

È buona norma che ogni notte, dopo averle pulite, vengano messe in una soluzione disinfettante per 5/10 minuti, in maniera da diminuire la carica batterica.

È preferibile togliere la protesi durante le ore notturne a seconda dei casi che, devono essere valutati dall’igienista e dell’odontoiatra.

I denti su cui si poggiano le protesi parzialmente rimovibili, sono ad alto rischio carie per cui è necessario sottoporli ad un’accurata igiene orale domiciliare e professionale e ai trattamenti specifici.

COSA EVITARE

Rimandare l’appuntamento di controllo dall’odontoiatra soprattutto in presenza di lesioni sulle mucose

Lasciare la protesi in bocca durante le manovre di igiene orale

Lasciare la protesi nel cavo orale se non indicato dall’odontoiatra e dall’igienista dentale.

 

 

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I cambiamenti fisiologici e patologici nell’anziano

COSA SAPERE

Con l’avanzare dell’età, una delle problematiche maggiormente diffuse è la riduzione della produzione di saliva dovuta a diversi fattori come la presenza di patologie (es diabete, sindrome di Sjogren etc) e l’assunzione di farmaci (es antidepressivi, antipertensivi etc). Questa diminuzione provoca la sensazione di “bocca secca” (xerostomia), associata a minor lubrificazione del cavo orale, bruciore alle mucose e alla lingua, percezione continua di bocca “impastata”.
Con il progredire degli anni si può assistere ad una recessione gengivale con gengive che ritirandosi scoprono parte della radice dentale. La riduzione del flusso salivare e l’esposizione radicolare aumentano la probabilità di carie (sui denti naturali e sui monconi che sorreggono le protesi fisse).
L’assunzione di farmaci incide anche sull’alterazione del gusto, ad esempio quelli per l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e gli antidepressivi.
I denti persi per carie o malattie parodontali (mobilità dei denti) possono essere sostituiti con protesi mobili parziali provviste di ganci o attacchi (scheletrati) o protesi mobili totali. Quando possibile si eseguono riabilitazioni con protesi parziali o totali su impianti in titanio.

COSA FARE

Nel paziente anziano si verificano molti cambiamenti, talvolta anche psicologicamente rilevanti. Nella bocca si perdono i denti e si passa dalla dentatura naturale alle protesi; si diventa sempre meno autonomi nella gestione dell’igiene personale e nella cura dell’igiene orale con conseguente aumento della trascuratezza oltre che perdita della funzione masticatoria e fonetica.
È importante in questa delicata fase della vita aiutare e supportare il paziente, non solo attraverso sedute e controlli professionali da parte del proprio Igienista dentale (fondamentale in quanto figura professionale dedicata), ma anche con istruzioni adeguate impartite ai familiari e/o infermieri che supportano gli anziani nella loro quotidianità.
Solo con un programma di igiene orale personalizzato, il paziente manterrà la propria bocca in salute.
È fondamentale che il paziente si sottoponga a controlli periodici (2/3 volte l’anno secondo indicazioni personalizzate) in modo da correggere abitudini igieniche errate e mantenere denti e gengive sane per ottenere un beneficio orale e sistemico.
L’Igienista dentale può accompagnare il paziente anziano nei vari cambiamenti fisiologici e patologici che nel tempo possono verificarsi nel cavo orale.

COSA EVITARE

Il paziente anziano non deve trascurare la propria salute sia generale che orale. Entrambe sono strettamente collegate e una condizione patologica orale potrebbe riflettere direttamente sulle condizioni patologiche generali e viceversa.
Per mantenere un corretto equilibrio dovrebbe evitare:

  • abitudini viziate e nocive quali fumo, alcool e droghe
  • di trascurare l’igiene e la manutenzione delle proprie protesi mobili e fisse per evitare candidosi, carie ricorrenti ai denti naturali o ai monconi che sorreggono le protesi, ulcere o traumi da protesi incongrue.
  • di utilizzare prodotti per la propria igiene domiciliare troppo aggressivi e non indicati per la loro età (spazzolini con setole dure, dentifrici con indice di abrasività alta, scovolini o fili interdentali non adatti).
  • di affidarsi a consigli di persone che non siano dei professionisti del settore.

 

 

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