Consigli di Igiene orale domiciliare per i bambini dai 6 anni di età

COSA SAPERE

L’igienista dentale è un dottore o una dottoressa che si prende cura del tuo sorriso. Ti insegnerà e ti aiuterà a mantenere sana la tua bocca.
Ora che hai 6 anni inizieranno a nascere i denti permanenti e a cadere i primi dentini da latte, in questo periodo è ancora più importante prendersi cura della bocca!

Per questo motivo quando compare il primo molare permanente (che nell’arcata è il sesto dente) è importante proteggerlo con delle sigillature dall’attacco dei batteri. Si ricoprono i solchi del dente con una vernice fluorata che costituirà un vero e proprio scudo protettivo. In attesa delle sigillature puoi pulire questi importantissimi denti con uno spazzolino monociuffo facendo dei cerchietti sulla parte del dente che sta nascendo.

Il fluoro è una sostanza molto importante, che si trova nell’acqua e in alcuni cibi, capace di preveni- re la carie rafforzando il dente. Quindi il dentifricio che utilizzerai per lavarti denti deve sempre contenere il fluoro, nella giusta concentrazione in base alla tua età.
Esistono sistemi che ti aiutano ad evidenziare i batteri e la placca che sono “appiccicati” ai denti! Si chiamano “rivelatori di placca”, sotto forma di gocce o pasticchette da sciogliere in bocca, colorano di rosso o blu i denti non ancora puliti cosi da aiutarti a verificare se stai spazzolando bene.

COSA FARE

Spazzola i denti almeno 2 volte al giorno (la mattina e la sera) per almeno 2 minuti con uno spazzolino con setole morbide e testina piccola, con una quantità moderata di dentifricio (pea size) contenente 1450 ppm di fluoro.

Cronometra il tempo di spazzolamento in modo divertente con una clessidra o un timer, magari anche ascoltando una canzoncina che duri almeno 2 minuti.
In linea generale la tecnica da utilizzare è detta “a rullo”: mantenendo la bocca semiaperta si spazzolano le due arcate separatamente sempre dalla gengiva verso il dente (arcata superiore dall’alto verso il basso e viceversa per l’arcata inferiore) per tutte le superfici sia all’esterno che all’interno della bocca. Solo sulle superfici masticatorie si spazzola con un andamento avanti-dietro.

Può essere di grande aiuto utilizzare lo spazzolino elettrico, con velocità moderata e testine rotonde morbide che, aiuterà nella spazzolata, segnalando anche il tempo trascorso.
Se non sei sicuro di aver fatto bene, fai ricontrollare alla mamma o al papà!

COSA EVITARE

Evita di utilizzare troppo dentifricio sullo spazzolino ed è ancora troppo presto per utilizzare il filo interdentale.
Non utilizzare collutori, tranne se lo consiglia specificatamente l’igienista dentale o il dentista. Quello scelto potrà contenere il fluoro (230 ppm di Fluoro) ma non l’alcool. Ricorda che il collutorio non dovrà mai sostituire lo spazzolino.

Quando spazzoli i denti non chiudere la bocca o non giocare con lo spazzolino in giro per casa. Spazzola sempre davanti allo specchio guardando bene il dente che stai pulendo.
Non scambiare il tuo spazzolino con nessuno, lo spazzolino deve essere utilizzato sempre dalla stessa persona e cambiato ogni 2 mesi.

 

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Il lattante e i bambini sotto ai 6 anni

COSA SAPERE

  • Alla nascita, nel cavo orale del bambino non sono presenti i batteri responsabili della carie e della parodontite. I genitori e chi si occupa della cura del bambino possono inconsapevolmente trasmettergli questi germi e quindi è importante conoscere i comportamenti corretti da adottare.
  • Occorre incoraggiare l’allattamento al seno perché favorisce un corretto sviluppo del cavo orale e previene le malocclusioni oltre ad apportare importanti nutrienti rispetto al latte in formula.
  • L’uso del biberon con sostanze zuccherate somministrate durante la notte può predisporre i dentini alla carie della prima infanzia.
  • L’utilizzo del ciuccio in maniera incongrua può essere causa di malocclusioni.
  • Un’alimentazione ricca di zuccheri favorisce l’insorgenza della carie.
  • È indispensabile una corretta igiene orale che deve essere acquisita sin dai primi anni di vita per prevenire tutte le problematiche legate al cavo orale.
  • Il fluoro si dimostra essere un valido alleato per la prevenzione della carie.
  • È opportuno effettuare visite odontoiatriche e dall’igienista dentale allo scopo di intercettare presenza di carie e abitudini viziate.

COSA FARE

  • I genitori e chi si prende cura del bambino devono occuparsi anche della salute orale.
  • Nei primi mesi di vita è opportuno rimuovere, dopo ogni poppata, i residui lattei con garzine imbevute di soluzione fisiologica: dopo lo svezzamento si può utilizzare uno spazzolino morbido per eliminare i residui di cibo.
  • L’utilizzo del ciuccio deve essere limitato ai primi 18-24 mesi di vita del bambino.
  • Utilizzare il biberon solo a scopo nutrizionale, durante le ore dei pasti.
  • Dai 6 mesi ai 6 anni, il fluoro può essere somministrato due volte al giorno attraverso l’uso di un dentifricio che lo contenga in dosi che non devono superare la grandezza di una “lenticchia”.
  • Stimolare il bambino ad acquisire l’abitudine a eseguire una corretta igiene orale dopo i pasti.
  • È importante che i genitori diano il buon esempio: il bambino che vede i genitori lavarsi i denti quotidianamente più volte al giorno è spontaneamente portato ad imitarli.
  • Effettuare la prima visita odontoiatrica intorno a 12-18 mesi.

COSA EVITARE

  • Il genitore deve evitare di baciare il bambino sulla bocca, di utilizzare lo stesso cucchiaino per assaggiare la pappa.
  • Evitare di lasciare nella bocca del bambino i residui della poppata e alimentari.
  • Evitare di ricorrere facilmente all’allattamento artificiale.
  • Evitare di intingere il ciuccio nel miele o nelle varie sostanze zuccherate.
  • Evitare di utilizzare il biberon per somministrare bevande ad alto contenuto zuccherino (camomilla, tisane, miele) soprattutto durante le ore di sonno del bambino.
  • Evitare di utilizzare quantità eccessive di prodotti al fluoro.
  • Evitare un’alimentazione ricca di zuccheri (bevande, snack, caramelle ecc.).
  • Evitare di far “associale” lo spazzolamento a un’attività noiosa.
  • Evitare di far spaventare il bambino prima della visita odontoiatrica con parole come “paura”, ansia”, “dolore” .

 

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Malattia parodontale e parto pretermine

COSA SAPERE

Diversi studi dimostrano che la parodontite è un potenziale fattore di rischio per esiti della gravidanza sfavorevoli come: parto pretermine, basso peso alla nascita, pre-eclampsia (ipertensione sanguigna materna e presenza sensibile di proteine nelle urine) e diabete gravidico.
Gli studi clinici suggeriscono che i batteri provenienti dalla bocca, attraverso il torrente sanguigno, possano colonizzare il feto e la placenta. Anche se si conosce poco sul ruolo effettivo di questi microrganismi, è dimostrato che i batteri specifici correlati alla malattia parodontale sono associati a esiti negativi della gravidanza. È dimostrato che esiti avversi della gravidanza e parodontite hanno in comune diversi fattori di rischio, come il fumo.

COSA FARE

Eseguire un’autovalutazione del tuo cavo orale per ricercare segni e sintomi dei cambiamenti infiammatori gengivali: sanguinamento, dolore alla masticazione, alitosi, recessione gengivale e mobilità dentale.
È fondamentale dedicarsi con regolarità alla cura della propria bocca, spazzolare i propri denti con efficacia e utilizzare i presidi di igiene orale interdentale.
Anche in assenza di qualsiasi sintomo è indicato fare una visita dall’Igienista dentale prima del concepimento, in modo da scegliere un programma di prevenzione adeguato. I richiami di igiene orale professionale dovrebbero essere fissati ogni 3 mesi.
Gli interventi parodontali, come l’igiene orale professionale, hanno dimostrato essere efficaci per migliorare lo stato di salute gengivale delle pazienti e sono sicuri per il buon esito della gravidanza. Il periodo più sicuro per effettuarli è il 2° trimestre, dalla 14a alla 20a settimana.
Inoltre, è importante adottare uno stile di vita sano a partire dalla dieta, prediligendo il consumo di proteine, Omega 3 e Vitamina C.

COSA EVITARE

La gravidanza non è un buon motivo per rimandare i controlli dentali di routine e i trattamenti necessari per ristabilire la salute di denti e gengive.
Evitare di trascurare la propria bocca e la propria igiene orale domiciliare. È preferibile non utilizzare collutori e/o dentifrici con Clorexidina (CHX), Cetilpridinio Cloruro (CPC) e alcool a meno che non siano espressamente prescritti dal curante.
Relegare il consumo di carboidrati integrali la sera ed evitare di assumere bevande zuccherate o cibi che possano alzare il valore della glicemia.
Evitare comportamenti e stili di vita scorretti e non salutari: non fumare, non bere alcolici, non fare uso di sostanze stupefacenti e cercare il più possibile di limitare lo stress.

Bibliografia e sitografia essenziale:

  • Ministero della Salute. Raccomandazioni per promozione della salute orale in età perinatale. 2014.
  • Ardizzone Cortesi V, Abbinante A et al. Igienista Orale, teoria e pratica professionale, cap. 25 pagg. 451-4, 2013.
  • www.oralhealthandpregnancy.efp.org

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Donne in Gravidanza

COSA SAPERE

Durante la gravidanza avvenagono dei cambiamenti ormonali fisiologici che possono aumentare il rischio di sviluppare malattie a carico delle gengive (gengiviti gravidiche) e dei denti (carie ed erosioni).

COSA FARE

Mantenere una scrupolosa igiene orale durante tutto il periodo della gravidanza e seguire i consigli del tuo igienista dentale.

COSA EVITARE

Evitare di trascurare la propria bocca e la propria igiene orale, ma sottoporsi con regolarità e senza ansia ai controlli del tuo igienista dentale.

Bibliografia essenziale

  • Ministero della Salute. Raccomandazioni per promozione della salute orale in età perinatale. 2014.
  • Ardizzone Cortesi V, Abbinante A et al. Igienista Orale, teoria e pratica professionale, cap. 25 pagg. 451-4, 2013.SCARICA IL VADEMECUM

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Diabete e salute orale

COSA SAPERE

Considerando i pazienti in terapia il diabete in Italia ha una prevalenza del 6,2%, un dato quasi doppio rispetto a quello italiano di 20 anni fa (Rapporto ARNO 2019 – SIDI Società Italiana di Diabetologia). Una stima che consideri i pazienti che non necessitano ancora di terapia farmacologica, fa aumentare la prevalenza dei casi di un ulteriore 1%, portando la prevalenza del diabete noto intorno al 7,2%. Inoltre, ci sono molti casi di diabete misconosciuto. Secondo studi epidemiologici relativamente recenti, questi corrispondono a circa 1 caso ogni 5 noti (circa 1,5% della popolazione). La prevalenza del diabete nel suo complesso (casi noti e non diagnosticati) si attesta ragionevolmente intorno all’8,5%. Estrapolando il dato all’Italia si tratta di oltre 4 milioni di casi noti e circa 1 milione di casi misconosciuti. Esistono diversi tipi di diabete che hanno in comune una incapacità dell’organismo di controllare il livello di zuccheri nel sangue (glicemia) e quindi un difetto di quantità o funzione della insulina.

Cosa è l’INSULINA?

L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas: agisce come una chiave che apre la porta delle cellule per fare entrare gli zuccheri. Se vengono prodotte “poche chiavi o se si inceppano nella serratura della porta”, gli zuccheri non entrano nella cellula e circolano nel sangue causando quindi una IPERGLICEMIA.

Quali TIPI DI DIABETE?

Il diabete di tipo 1 viene chiamato anche insulino-dipendente, oppure di tipo giovanile. Nei diabetici di tipo 1 il pancreas non produce più insulina. E’una forma poco frequente (2-3 casi ogni 1.000 abitanti) ad insorgenza improvvisa, e colpisce soggetti in età anche molto precoce.
Il diabete di tipo 2 (diabete dell’adulto) costituisce almeno il 90% di tutti i casi di diabete. È caratterizzato dall’incapacità dell’insulina a svolgere la propria funzione, pur essendo prodotta dall’organismo, e la sua insorgenza può verificarsi a qualsiasi età. Può essere silente per molti anni, e spesso la diagnosi viene effettuata solo quando diventano evidenti i danni d’organo che possono interessare cuore e vasi, reni, retina, nervi …e i tessuti di sostegno dei nostri denti. Esistono altri tipi di diabete meno frequenti dovuti a gravidanza, farmaci, difetti genetici.

Quali COMPLICANZE DEL DIABETE?

Le complicanze del diabete possono essere molto gravi e compromettere la funzionalità di organi essenziali. Ricordiamo:

  • cuore e grossi vasi con un rischio di ictus ed infarto anche fatali
  • reni che possono perdere la loro funzionalità
  • nervi soprattutto periferici con perdita di sensibilità
  • retina con diminuzione della capacità visiva fino alla cecità
  • gengive e tessuti di sostegno del dente, denti, mucose.

Perché il DIABETICO DEVE TENERE SOTTO CONTROLLO LA BOCCA?

Sia per il diabete di tipo 1 sia per il diabete di tipo 2 esiste un aumentato rischio di sviluppare infiammazioni gengivali rispetto alla popolazione non diabetica. Infatti l’eccessiva quantità di zuccheri che circola nel sangue porta alla formazione di composti particolari che tendono a danneggiare le pareti dei vasi e ad aumentare e mantenere uno stato infiammatorio a livello del cavo orale ma anche a livello di altri organi favorendo le complicanze.
Inoltre la presenza di malattie gengivali influenza negativamente il controllo glicemico perché lo stato infiammatorio cronico indotto dalle patologie gengivali peggiora la funzionalità dell’insulina, così come l’azione diretta dei batteri patogeni orali.

COSA FARE

  • Controllare regolarmente la salute della bocca per prevenire e curare possibili patologie correlate (gengiviti, piorrea, carie, stomatiti, bocca secca)
  • Mantenere una igiene orale ottimale
  • Segnalare tempestivamente anomalie del cavo orale
  • Sottoporsi a terapie che migliorino la salute orale influenzando positivamente il controllo della glicemia e quindi anche riducendo le complicanze
  • Segnalare all’igienista/odontoiatra se ci sono difficoltà di mantenimento del controllo glicemico
  • Seguire una dieta adeguata e controllata con il duplice scopo di migliorare il controllo glicemico e altre patologie orali e non.
  • Praticare una adeguata attività fisica
  • Aderire alla terapia farmacologica se prescritta

COSA EVITARE

  • Dimenticare di assumere i farmaci per il diabete
  • Modificare in autonomia le cure prescritte
  • Saltare le misurazioni della glicemia a domicilio
  • Trascurare l’attenzione per la dieta
  • Avere uno stile di vita sedentario
  • Fumare.

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I CAMBIAMENTI FISIOLOGICI E PATOLOGICI NELL’ANZIANO

COSA SAPERE

Con l’avanzare dell’età, una delle problematiche maggiormente diffuse è la riduzione della produzione di saliva dovuta a diversi fattori come la presenza di patologie (es diabete, sindrome di Sjogren etc) e l’assunzione di farmaci (es antidepressivi, antipertensivi etc). Questa diminuzione provoca la sensazione di “bocca secca” (xerostomia), associata a minor lubrificazione del cavo orale, bruciore alle mucose e alla lingua, percezione continua di bocca “impastata”.
Con il progredire degli anni si può assistere ad una recessione gengivale con gengive che ritirandosi scoprono parte della radice dentale. La riduzione del flusso salivare e l’esposizione radicolare aumentano la probabilità di carie (sui denti naturali e sui monconi che sorreggono le protesi fisse).
L’assunzione di farmaci incide anche sull’alterazione del gusto, ad esempio quelli per l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e gli antidepressivi.
I denti persi per carie o malattie parodontali (mobilità dei denti) possono essere sostituiti con protesi mobili parziali provviste di ganci o attacchi (scheletrati) o protesi mobili totali. Quando possibile si eseguono riabilitazioni con protesi parziali o totali su impianti in titanio.

COSA FARE

Nel paziente anziano si verificano molti cambiamenti, talvolta anche psicologicamente rilevanti. Nella bocca si perdono i denti e si passa dalla dentatura naturale alle protesi; si diventa sempre meno autonomi nella gestione dell’igiene personale e nella cura dell’igiene orale con conseguente aumento della trascuratezza oltre che perdita della funzione masticatoria e fonetica.
È importante in questa delicata fase della vita aiutare e supportare il paziente, non solo attraverso sedute e controlli professionali da parte del proprio Igienista dentale (fondamentale in quanto figura professionale dedicata), ma anche con istruzioni adeguate impartite ai familiari e/o infermieri che supportano gli anziani nella loro quotidianità.
Solo con un programma di igiene orale personalizzato, il paziente manterrà la propria bocca in salute.
È fondamentale che il paziente si sottoponga a controlli periodici (2/3 volte l’anno secondo indicazioni personalizzate) in modo da correggere abitudini igieniche errate e mantenere denti e gengive sane per ottenere un beneficio orale e sistemico.
L’Igienista dentale può accompagnare il paziente anziano nei vari cambiamenti fisiologici e patologici che nel tempo possono verificarsi nel cavo orale.

COSA EVITARE

Il paziente anziano non deve trascurare la propria salute sia generale che orale. Entrambe sono strettamente collegate e una condizione patologica orale potrebbe riflettere direttamente sulle condizioni patologiche generali e viceversa.
Per mantenere un corretto equilibrio dovrebbe evitare:

  • abitudini viziate e nocive quali fumo, alcool e droghe
  • di trascurare l’igiene e la manutenzione delle proprie protesi mobili e fisse per evitare candidosi, carie ricorrenti ai denti naturali o ai monconi che sorreggono le protesi, ulcere o traumi da protesi incongrue.
  • di utilizzare prodotti per la propria igiene domiciliare troppo aggressivi e non indicati per la loro età (spazzolini con setole dure, dentifrici con indice di abrasività alta, scovolini o fili interdentali non adatti).
  • di affidarsi a consigli di persone che non siano dei professionisti del settore.

Alimentazione e salute orale

COSA SAPERE

Secondo l’OMS, i cambiamenti dello stile di vita che hanno portato in molti Paesi la diffusione di diete ricche di zuccheri e grassi, alti consumi di alcool e tabacco, sono all’origine di molte condizioni patologiche croniche. Questi comportamenti influenzano anche la salute orale. L’alta prevalenza delle patologie orali (carie e malattie parodontali) nelle varie aree geografiche, evidenzia come siano diventate un problema di salute pubblica. Una alimentazione scorretta può favorire l’insorgenza di obesità, malattie cardiovascolari, diabete etc. e indurre lo sviluppo di patologie orali come carie, gengiviti, parodontiti ed erosioni dentali.

COSA FARE

Si consiglia di:

  • seguire una dieta equilibrata e nutriente ricca di cereali, frutta, verdura, proteine e latticini dal basso contenuto di grassi
  • controllare le etichette dei cibi per individuare la presenza di zuccheri “nascosti”
  • ridurre la quantità di spuntini tra un pasto e l’altro
  • consumare spuntini sani, come frutta e verdura fresca, frutta secca, yogurt
  • mangiare dolci e cibi zuccherati solo a fine pasto o prima di lavare i denti
  • bere acqua al posto di bibite gassate e succhi di frutta, entrambi ricchi di zuccheri.

Per prevenire la carie è importante seguire una dieta ricca di calcio e fosforo e adeguati livelli di fluoro.
Una dieta equilibrata per fornire al proprio corpo tutte le sostanze nutritive necessarie per una buona salute orale e generale deve contenere:

  • carboidrati
  • acidi grassi essenziali
  • aminoacidi essenziali
  • vitamine
  • minerali
  • acqua

Gli alimenti che possono contribuire a migliorare la salute orale sono:

  • Formaggio ricchi di calcio e fosfato, utili per la salute dei denti e per il riequilibrio del pH del cavo orale
  • Yogurt (privo di zuccheri aggiunti) ricco di calcio, proteine e probiotici (batteri buoni) che contrastano l’azione dei batteri responsabili della carie
  • Verdure a foglia verde ricche di vitamine, minerali e calcio che rafforzano lo smalto dei denti, contengono anche acido folico e vitamine del gruppo B che riducono i disturbi gengivali durante la gravidanza.
  • Frutta e verdura fibrosa come ad esempio mele, carote, sedano, finocchio, stimolano le gengive, favoriscono la detersione dentale e aumentano la produzione di saliva, riducendo il rischio di carie.
  • Mandorle ricche di calcio e proteine e povere di zuccheri, sono un vero toccasana per la salute orale.

COSA EVITARE

Evitare i cibi zuccherati, come caramelle dure, appiccicose o gommose, limitare gli spuntini frequenti e le bibite gassate ed edulcorate.
Si raccomanda una scrupolosa igiene orale dopo aver mangiato, controlli periodici e sedute di igiene professionale programmate.