Periodontal complications with obesity

ABSTRACT
Parodontite e obesità.
Questa revisione indaga e discute le complicanze parodontali con l’obesità ricordando che la
parodontite e l’obesità sono entrambe classificate come malattie infiammatorie croniche non
trasmissibili. Dal 2010, la parodontite è citata come la sesta condizione cronica più diffusa a livello globale; obesità e sovrappeso sono condizioni molto diffuse che colpiscono il 52% della
popolazione mondiale.
La fisiopatologia dell’obesità si è evoluta negli ultimi decenni e l’infiammazione cronica, piuttosto
che il semplice carico meccanico, ne determina la morbilità.
Questa meta-revisione riassume gli aspetti dell’evidenza esistente relativi al possibile impatto
dell’obesità sulle condizioni parodontali.

Risultati:
Il grasso non è solo una riserva, ma deve essere considerato come un elemento funzionale, deve
essere considerato come un ORGANO ENDOCRINO. Il tessuto adiposo infatti non è passivo, fa
parte del sistema endocrino che interagisce con tutto il resto del corpo. Il tessuto adiposo rilascia
citochine e chemochine ed è quindi in grado di creare una reazione infiammatoria. Il grasso
viscerale è quello che è maggiormente implicato nell’attivare le risposte infiammatorie del nostro
organismo.
All’interno delle cellule contenenti grasso si verificano varie condizioni tra cui la secrezione di
citochine pro-infiammatorie che contribuiscono allo stress ossidativo e alla resistenza insulinica. Si verifica un’alterazione del microbioma della bocca e della gola e il Rilascio di proteina c reattiva.
Tutto questo comporta l’attivazione di uno stato pro-infiammatorio dell’ospite.
È stato validato, dall’articolo, come all’aumentare di un’unità del BMI aumenta la percentuale di
sanguinamento al sondaggio e di percentuale di tasche nel nostro paziente parodontale. I pazienti obesi respirano molto spesso con la bocca aperta e presentano grasso sulle guance e sulla lingua.
Da ricordare che il grasso sulla lingua è correlato al grasso addominale. I pazienti obesi quindi
hanno problematiche nelle normali manovre di igiene orale, spesso si mordono le guance, hanno
una ridotta funzione masticatoria e hanno meno forze occlusali.

CONCLUSIONI:
In conclusione, i risultati presentati in questa meta-revisione supportano il concetto di obesità
come fattore che contribuisce alle complicanze parodontali. In particolare, le revisioni sistematiche incluse forniscono l’evidenza di un’associazione tra sovrappeso/obesità e la prevalenza, l’estensione e la gravità delle malattie parodontali e la risposta al trattamento in tutte le fasce di età. Nel contesto di modelli medici personalizzati e predittivi che sottolineano l’importanza della valutazione del rischio, i risultati suggeriscono che gli odontoiatri dovrebbero considerare la valutazione dell’indice di massa corporea come parte della pratica quotidiana e come un mezzo per valutare i pazienti, con l’intento di individuare strategie preventive e terapeutiche. Inoltre, la valutazione e la discussione del rischio associato al sovrappeso/obesità servono ad aumentare la consapevolezza del paziente sull’obesità come malattia cronica e grave condizione di salute.
Sebbene manchino le prove per fornire ai medici linee guida specifiche per la gestione delle
malattie parodontali in soggetti sovrappeso e obesi, è importante prendere consapevolezza del
potenziale aumento del rischio di complicanze parodontali. Allo stesso modo, i medici esperti in
obesità devono essere consapevoli dell’aumento del rischio di complicanze parodontali nei loro
pazienti.
Questa meta-revisione evidenzia l’importanza della valutazione del rischio come parte
essenziale della cura del paziente. Questo concetto si basa sul concetto dell’attuale
consapevolezza che la parodontite è una malattia cronica multifattoriale con una suscettibilità che
varia da un individuo all’altro.
Nel contesto del sovrappeso e dell’obesità, il primo passo potrebbe essere quello di
incorporare nella pratica quotidiana, come parte della valutazione del rischio, registrazioni
dell’altezza e del peso (con successivo calcolo dell’indice di massa corporea).

Fonte: Periodontology 2000.

Articolo consigliato dalla socia Sofia Drivas.

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