Giornata Internazionale dell’igienista dentale – Toscana – Umbria

La carie nei bambini

Cosa sapere

La carie è una patologia infettiva strettamente correlata con la dieta. Essa è attualmente una delle patologie croniche più diffuse al mondo, è una malattia multifattoriale che riguarda l’individuo in ogni tappa della sua vita. Il segno clinico iniziale è rappresentato dalla demineralizzazione dei tessuti duri (smalto e dentina). La presenza e l’aumento di batteri cariogeni nella flora batterica, come S. mutans, fortemente acidofilo e di lattobacilli sono essenziali per l’instaurarsi del processo carioso. L’insorgenza della carie però è influenzata da altri elementi come: l’adozione di una dieta inadeguata e altri fattori legati all’individuo rappresentati dal flusso salivare, condizioni di igiene orale, uso di prodotti fluorati.

I batteri utilizzano tutti i carboidrati fermentabili, introdotti con l’alimentazione, come substrati per la formazione di acido lattico ed altri acidi, responsabili del processo di demineralizzazione. La demineralizzazione dei tessuti duri, che porta alla distruzione dello smalto, avviene nel momento in cui il pH scende al di sotto della soglia limite di 5.5.

Il carboidrato più facilmente fermentato dai batteri è il saccarosio seguito poi da glucosio, maltosio, fruttosio e lattosio. Determinante è il fattore tempo, inteso sia come tempo di contatto dei cibi fermentabili con i tessuti duri dentari, sia come tempo di somministrazione degli zuccheri, in quanto, per es. durante le ore notturne, si verifica una riduzione dell’efficacia dei fattori protettivi (si riducono gli atti deglutitori, si arrestano i meccanismi di auto-detersione). Tra i fattori protettivi dell’ospite ricordiamo il ruolo della saliva che per le sue proprietà biochimiche protegge i tessuti del dente ma concorre altresì alla lubrificazione dei cibi. Non dobbiamo tralasciare poi le carenze di vitamina A e D e malnutrizione proteica che sono state associate a forme di ipoplasia dello smalto. Gli effetti dannosi di un deficit nutrizionale o di qualsiasi squilibrio nella dieta del soggetto, si esplicano con maggiore gravità durante il periodo post-eruttivo.

Cosa fare

I genitori hanno un importante ruolo nella educazione alimentare dei bambini che devono essere aiutati a sviluppare una “consapevolezza alimentare”. È fondamentale in tal senso, la sensibilizzazione finalizzata al controllo delle abitudini alimentari del bambino.

Controllare la dieta e lo status nutrizionale è di fondamentale importanza per ridurre il rischio di carie e le patologie orali. Gli zuccheri introdotti con la dieta, soprattutto il saccarosio (comune zucchero alimentare), assunti più di quattro volte al giorno e addizionati ad alimenti come dolciumi, bibite, biscotti, succhi di frutta, miele, determinano un aumento del rischio di carie dentale. Una dieta a basso contenuto di zuccheri e carboidrati fermentabili e ricca di alimenti contenenti calcio può, favorire invece, il processo di rimineralizzazione.

Nel 2015 l’OMS ha raccomandato di limitare l’assunzione di zuccheri liberi a meno del 10% dell’apporto energetico totale per adulti e bambini, specificando che un’ulteriore riduzione del 5% fornirebbe ulteriori benefici per la salute. Il controllo della frequenza di assunzione degli zuccheri rappresenta quindi un fattore chiave per la prevenzione della carie. Il consumo elevato e frequente degli stessi, è un fattore di rischio inoltre, per malattie cardiache, diabete e obesità infantile. In una dieta equilibrata, il consumo di fruttosio naturalmente contenuto negli alimenti (frutta, verdura, farina per pane, pasta e pizza) non ha alcun effetto negativo sui denti.

Quindi è importante prediligere cibi amici dei denti: mela, banana, tè, uvetta, cacao (meglio fave di cacao), propoli, crocifere, latte, merluzzo, pesce azzurro, uova, frutta secca. Incoraggiare i bambini a preferire e gustare ortaggi e verdure, alimenti spesso non graditi. Fondamentale anche una buona idratazione del corpo attraverso una corretta assunzione di acqua. Per la salute dentale sono molto importanti inoltre, le vitamine A,D,K,B (specie B6,B9,B12) e i sali minerali come ferro, manganese, zinco.

L’apporto vitaminico è di fondamentale importanza anche per il corretto funzionamento delle ghiandole salivari; un apporto vitaminico insufficiente può causare l’atrofia delle ghiandole con conseguente diminuzione del flusso salivare privando l’ambiente orale della capacità tampone e difensiva della saliva contro i batteri cariogeni. Oltre alla quantità, giocano un ruolo fondamentale anche il tipo e la consistenza del cibo (solido o liquido). Pertanto, masticare cibi ricchi di fibre contribuisce a detergere i denti e a stimolare la produzione di saliva, che contiene molteplici sostanze salutari per il benessere dei tessuti dentari.

Cosa evitare

I bambini vanno educati non solo nella scelta dei cibi sani, ideali per la loro salute orale e generale, ma è importante che seguano delle regole di comportamento a tavola.

Sono infatti da evitare quando si è a tavola, azioni come:

  • Giocare con il cibo
  • Usare lo smartphone
  • Far scegliere al bambino i cibi ricchi di zuccheri fermentabili e grassi

Considerando che i bambini normalmente hanno una forte preferenza per il gusto dolce evitare di introdurre precocemente gli zuccheri aggiunti nella loro dieta, ciò potrebbe incoraggiare ulteriormente i bambini a mangiare più spesso questo tipo di alimenti.

Inoltre è fondamentale evitare di:

  • Assumere cibo prima di andare a letto e dopo la cena
  • Evitare snack pomeridiani a base di carboidrati fermentabili